Poderi dal Nespoli

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Nel 1920 a Cusercoli Attilio Ravaioli, figlio dell’ultimo fattore del Castello dei Guidi, apre una delle trattorie più rinomate della valle del Bidente: l’Osteria “Da Tilio”. In breve tempo diventa una delle mete più ambite dai romagnoli della zona, che si lasciano conquistare dalle proposte gastronomiche introvabili altrove, come arrosti in terracotta, gelato mantecato a mano e gazzosa artigianale, e dalla suggestiva balera, collocata nel bellissimo cortile interno. Bagnata dalle rive del Bidente, l’osteria diventa ben presto anche una destinazione fissa per i bolognesi amanti della pesca, che alla fine del pranzo sono soliti riempire il bagagliaio delle loro auto sportive col vino della casa. Nel 1929, proprio per l’alta richiesta del sangiovese autoprodotto, Attilio decide di dare inizio ai lavori per l’ampliamento della cantina. L’attività continua a crescere, grazie anche alle forze della seconda generazione: i figli Antonio e Amleto. el prendere in mano le sorti dell’attività familiare, Antonio e Amleto decidono di cedere la gestione della trattoria per dedicarsi completamente alla produzione di vino. In famiglia arriva il Podere Prugneto e le prime produzioni di sangiovese da uve proprie. Entusiasti di questa novità, i due fratelli decidono di ampliare il proprio mercato puntando alla Riviera. Nasce così l’etichetta F.lli Ravaioli, con cui Antonio e Amleto iniziano ad imbottigliare il loro vino che fino a quel momento era stato venduto sfuso. Il riscontro positivo è immediato e porta i due fratelli a sperimentare la realizzazione di nuovi vini. Nascono i primi due bianchi a base Albana e Trebbiano. Da suo padre Amleto e da suo zio Antonio stava intanto imparando Valerio, la terza generazione Ravaioli. A metà degli anni ’60, è proprio Valerio a dare nuovo impulso all’attività. Crede fortemente che il Sangiovese di Romagna sia un vitigno da cui ottenere vini di alto profilo e per questo decide di introdurre due importanti novità: diminuire la produzione di uve per ettaro e utilizzare per la prima volta le barriques francesi per l’affinamento. A completamento di questa nuova strada, cerca un’immagine distintiva in grado di identificare il suo Sangiovese con immediatezza e di rendere facilmente riconoscibili le sue straordinarie caratteristiche. Negli anni ’80 tutta la proprietà viene restaurata e vengono acquistati ulteriori terreni nella zona di Nespoli. L’azienda F.lli Ravaioli diventa “Azienda Agricola Poderi dal Nespoli”. A guidarla con Valerio c’è Fabio, il figlio di Antonio. Quando si vendemmia per la prima volta ai Poderi dal Nespoli, la figlia di Valerio, Celita, è poco più che una bambina e la sua presenza tra i filari segna l’arrivo della quarta generazione. Dopo oltre 20 anni passati ad affiancare suo padre Valerio in vigna e in cantina, nel 2004 per la prima volta è Celita a fare il vino. Ha osservato suo nonno, suo padre e suo zio e ha partecipato alle vendemmie sin da bambina, dando il suo contributo anche a tutte le successive fasi di lavorazione: quell’anno per lei è il momento giusto per mettersi alla prova. Valerio le dà le sue indicazioni e cerca di correggere quelli che lui vede come errori, ma Celita va dritta per la sua strada e nel 2006 porta a casa il riconoscimento più prestigioso: i 3 bicchieri del Gambero Rosso. L’anno dopo Celita fa il bis. Questi due eventi segnano il passaggio della cantina nelle mani della quarta generazione Ravaioli. Celita e Fabio sono ormai grandi e come loro è grande anche il vino che producono. I vini Poderi dal Nespoli sono vini di alta qualità, nel cui spirito si incontrano il sogno di Alfeo Martini e quello della famiglia Ravaioli: portare la grande qualità romagnola nei mercati internazionali. Quando il presidente del gruppo Mondodelvino, romagnolo doc, incontra il Prugneto, riconosce in questo sangiovese l’espressione più nobile e fedele della Romagna. La società tra la famiglia Ravaioli e il Gruppo viene stretta a fine 2009. A inizio 2010 sotto la guida di Alfeo e Marco, suo figlio, cominciano i lavori che porteranno l’azienda agricola Poderi dal Nespoli alla configurazione dell’attuale sede, composta dalla cantina e le sue strutture, i vigneti, la Bottega del Vino e l’agriturismo Borgo dei Guidi, che con la sua Vela nel parco accoglie gli ospiti in occasione di eventi e cerimonie. Nel 2021 L’azienda entra a far parte del gruppo Argea, confermando così la propria vocazione per l’innovazione e la passione per i vini di qualità.

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L’indicatore ARIA esprime il totale delle emissioni di gas a effetto serra generate, direttamente e indirettamente, dalle attività aziendali (Inventario di gas a effetto serra). Le emissioni totali sono suddivise in sei categorie: Categoria 1 - Emissioni dirette di GHG; Categoria 2 - Emissioni indirette di GHG da energia importata; Categoria 3 - Emissioni indirette di GHG da trasporto; Categoria 4 - Emissioni indirette di GHG da prodotti usati dall’organizzazione; Categoria 5 - Emissioni indirette di GHG associate all’uso dei prodotti dell’organizzazione (NS=Non Significativa in quanto fuori dai confini di riferimento); Categoria 6 - Emissioni indirette di GHG da altre fonti.
Il risultato è rappresentato graficamente dall’anello, in cui i segmenti colorati rappresentano il contributo di ciascuna categoria.

DETTAGLIO
Categoria 1 - Emissioni dirette di GHG
Categoria 2 - Emissioni indirette di GHG da energia importata
Categoria 3 - Emissioni indirette di GHG da trasporto
Categoria 4 - Emissioni indirette di GHG da prodotti usati dall’organizzazione
Categoria 5 - Emissioni indirette di GHG associate all’uso dei prodotti dell’organizzazione (NS=Non Significativo)
Categoria 6 - Emissioni indirette di GHG da altre fonti

L’indicatore ACQUA esprime i potenziali impatti ambientali conseguenti all’utilizzo di acqua dolce. Tiene conto dell’acqua direttamente consumata ed inquinata dalle attività che l’azienda svolge, sia in vigneto che in cantina, durante un anno solare. Questi impatti vengono valutati da due indicatori: in particolare la scarsità idrica (Direct Water Scarcity Footprint) dipende dall’acqua attinta dai corpi idrici, mentre la stima della degradazione qualitativa dell’acqua (Non-Comprehensive Direct Water Degradation Footprint) deriva da processi di rinaturalizzazione dei corpi idrici.

Direct Water Scarcity Footprint
(Scarsità idrica)

DETTAGLIO
IRRIGAZIONE
TRATTAMENTI
CANTINA
 

NON-COMPREHENSIVE DIRECT WATER DEGRADATION FOOTPRINT
(Degradazione della qualità idrica)

DETTAGLIO
VIGNETO

L’indicatore TERRITORIO valuta le conseguenze delle attività aziendali sul territorio, inteso sia come ambiente i cui valori da difendere sono la biodiversità, la tutela e la valorizzazione del paesaggio, sia come comunità umana, sulla quale vengono verificate le conseguenze sociali ed economiche su lavoratori, comunità locale, produttori e consumatori. L’indicatore mostra se l’azienda ha soddisfatto i requisiti socio-economici definiti dal progetto.

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VIVA. La Sostenibilità del Vino
Ministero della transizione ecologica