Villa Le Corti

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Villa Le Corti è un’azienda agricola storica di proprietà della famiglia Corsini situata a San Casciano in Val di Pesa. È stata acquistata nel 1363, insieme all’antico frantoio, quando la famiglia Corsini decise di investire in questi terreni, da sempre vocati alla coltivazione della vite e dell’ulivo. San Casciano in Val di Pesa è il comune più a nord della denominazione del Chianti Classico. I 50 ettari vitati di proprietà sono coltivati principalmente a Sangiovese; in misura minore sono presenti anche Colorino e Merlot. L’altitudine varia da 250 a 320 m s.l.m. Il suolo calcareo-argilloso è ricco di ciottoli tondi di origine fluviale. Duccio Corsini è a capo dell’azienda dal 1992. Sotto la sua conduzione sono avvenuti numerosi miglioramenti: dalla gestione biologica e biodinamica dei vigneti, alla modernizzazione degli impianti di produzione della cantina e del frantoio, dalla creazione di nuovi vini alla internazionalizzazione del brand Principe Corsini. Grazie a Duccio Corsini e a sua moglie Clotilde, da anni Villa Le Corti è anche un punto di riferimento per l’enoturismo nel Chianti Classico. Ogni anno migliaia di persone arrivano da tutto il mondo per visitare le cantine storiche e per degustare i vini prodotti. All’Osteria di Villa Le Corti è possibile assaporare i piatti tipici della tradizione toscana, immersi nel panorama dei vigneti e degli uliveti circostanti.

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L’indicatore ARIA esprime il totale delle emissioni di gas a effetto serra generate, direttamente e indirettamente, dalle attività aziendali (Inventario di gas a effetto serra). Le emissioni totali sono suddivise in sei categorie: Categoria 1 - Emissioni dirette di GHG; Categoria 2 - Emissioni indirette di GHG da energia importata; Categoria 3 - Emissioni indirette di GHG da trasporto; Categoria 4 - Emissioni indirette di GHG da prodotti usati dall’organizzazione; Categoria 5 - Emissioni indirette di GHG associate all’uso dei prodotti dell’organizzazione (NS=Non Significativa in quanto fuori dai confini di riferimento); Categoria 6 - Emissioni indirette di GHG da altre fonti.
Il risultato è rappresentato graficamente dall’anello, in cui i segmenti colorati rappresentano il contributo di ciascuna categoria.

DETTAGLIO
Categoria 1 - Emissioni dirette di GHG
Categoria 2 - Emissioni indirette di GHG da energia importata
Categoria 3 - Emissioni indirette di GHG da trasporto
Categoria 4 - Emissioni indirette di GHG da prodotti usati dall’organizzazione
Categoria 5 - Emissioni indirette di GHG associate all’uso dei prodotti dell’organizzazione (NS=Non Significativo)
Categoria 6 - Emissioni indirette di GHG da altre fonti

L’indicatore ACQUA esprime i potenziali impatti ambientali conseguenti all’utilizzo di acqua dolce. Tiene conto dell’acqua direttamente consumata ed inquinata dalle attività che l’azienda svolge, sia in vigneto che in cantina, durante un anno solare. Questi impatti vengono valutati da due indicatori: in particolare la scarsità idrica (Direct Water Scarcity Footprint) dipende dall’acqua attinta dai corpi idrici, mentre la stima della degradazione qualitativa dell’acqua (Non-Comprehensive Direct Water Degradation Footprint) deriva da processi di rinaturalizzazione dei corpi idrici.

Direct Water Scarcity Footprint
(Scarsità idrica)

DETTAGLIO
IRRIGAZIONE
TRATTAMENTI
CANTINA
 

NON-COMPREHENSIVE DIRECT WATER DEGRADATION FOOTPRINT
(Degradazione della qualità idrica)

DETTAGLIO
VIGNETO

L'indicatore VIGNETO valuta le pratiche di gestione agronomica: l’uso degli agrofarmaci con le relative conseguenze su acqua, aria e suolo; la gestione del suolo che comprende la concimazione, la gestione della sostanza organica, i fenomeni di erosione e compattamento; e le altre attività aziendali che possono influenzare la biodiversità. L’indicatore esprime il valore complessivo, in una scala che va da E (massimo impatto ambientale) a A (minimo impatto).

Impatto Ambientale
B
MIN
A
B
C
D
E
MAX

L’indicatore TERRITORIO valuta le conseguenze delle attività aziendali sul territorio, inteso sia come ambiente i cui valori da difendere sono la biodiversità, la tutela e la valorizzazione del paesaggio, sia come comunità umana, sulla quale vengono verificate le conseguenze sociali ed economiche su lavoratori, comunità locale, produttori e consumatori. L’indicatore mostra se l’azienda ha soddisfatto i requisiti socio-economici definiti dal progetto.

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VIVA. La Sostenibilità del Vino
Ministero della transizione ecologica