PALMENTO COSTANZO
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Palmento Costanzo nasce nel 2010 dalla volontà della famiglia Costanzo di riavvicinarsi alla terra che li ha visti crescere, le pendici dell’Etna, riappropriandosi di un fare artigiano e una conoscenza diretta della natura che si manifestano nella creazione di vini eleganti, espressivi, figli autentici della «Muntagna», come viene affettuosamente chiamato il vulcano dai suoi abitanti.
Un’avventura iniziata con l’acquisto di un pugno di ettari in Contrada Santo Spirito, a Passopisciaro, in provincia di Catania, versante Nord dell’Etna. Un vigneto secolare a piede franco, uno dei pochi sopravvissuti alla peste della fillossera che, agli inizi del ‘900, distrusse praticamente ogni filare in Europa. E poi il restauro dell’antico Palmento in pietra lavica, straordinaria testimonianza di come la viticoltura avesse un ruolo centrale nel tessuto produttivo del territorio etneo.
Sono 18 gli ettari di proprietà di Palmento Costanzo, 12 dei quali in Contrada Santo Spirito, a Passopisciaro, dove sorge il primo vigneto acquistato dalla famiglia, popolato da viti che superano i 130 anni. Gli appezzamenti restanti si estendono nelle vicine Contrade di Randazzo, Zottorinoto, Bragaseggi, Feudi di Mezzo.
A Santa Maria di Licodia, la famiglia Costanzo coltiva la Contrada del Cavaliere, cru del versante Sudovest dell’Etna particolarmente vocato al Carricante.
La costruzione della cantina moderna, edificata accanto al Palmento ottocentesco per ampliare la produzione, ha seguito rigidi protocolli di bioarchitettura.
In parte interrata sotto la collina, si armonizza perfettamente al paesaggio, sfruttando la luce e la ventilazione naturale. Aperture coniche sul soffitto permettono l’illuminazione dei locali sotterranei, con una drastica riduzione dell’energia richiesta per la luce artificiale. Un sistema di tunnel sotterranei, detto temo-labirinto, sfrutta l’intensa ventilazione del luogo per regolare la temperatura, con un risparmio energetico che, in estate, abbatte i consumi di oltre il 65%.
I materiali scelti, infine, rispettano in tutto quelli tradizione: legno, ferro, vetro e pietra lavica si armonizzano agli antichi ambienti del Palmento in un continuo rimando tra presente e passato che valorizza il fascino - e la sostenibilità - dell’intera struttura