Ruffino

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L’Azienda Ruffino nasce nel 1877 dall’intuizione di due cugini, Ilario e Leopoldo Ruffino, che trovarono a Pontassieve il luogo ideale fondare quello che è, ancora oggi, il cuore pulsante dell’azienda e del Chianti. Il nome originario al momento della fondazione era, non a caso, Chianti I.L. Ruffino: un binomio di italianità noto in tutto il mondo, un vino di qualità per la tavola di tutti. Durante i quasi 150 anni di storia le tenute e gli spazi produttivi di Ruffino si sono ampliati, riqualificati e dotati di tecnologie all’avanguardia, senza mai dimenticare la tradizione e il legame con il territorio di origine. Oggi, sono circa 250 le persone che contribuiscono alla crescita di Ruffino, con il loro impegno quotidiano nelle 9 tenute del Gruppo. L’azienda produce e commercializza circa 20 milioni di bottiglie sviluppate su 37 etichette, la maggior parte delle quali legate alle denominazioni storiche della Toscana tra cui il Chianti, Chianti Classico e il Brunello di Montalcino, alle quali si affianca la produzione di Prosecco e Pinot Grigio in Veneto.

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L’indicatore ARIA esprime il totale delle emissioni di gas a effetto serra generate, direttamente e indirettamente, dalle attività aziendali (Inventario di gas a effetto serra). Le emissioni totali sono suddivise in sei categorie: Categoria 1 - Emissioni dirette di GHG; Categoria 2 - Emissioni indirette di GHG da energia importata; Categoria 3 - Emissioni indirette di GHG da trasporto; Categoria 4 - Emissioni indirette di GHG da prodotti usati dall’organizzazione; Categoria 5 - Emissioni indirette di GHG associate all’uso dei prodotti dell’organizzazione (NS=Non Significativa in quanto fuori dai confini di riferimento); Categoria 6 - Emissioni indirette di GHG da altre fonti.
Il risultato è rappresentato graficamente dall’anello, in cui i segmenti colorati rappresentano il contributo di ciascuna categoria.

DETTAGLIO
Categoria 1 - Emissioni dirette di GHG
Categoria 2 - Emissioni indirette di GHG da energia importata
Categoria 3 - Emissioni indirette di GHG da trasporto
Categoria 4 - Emissioni indirette di GHG da prodotti usati dall’organizzazione
Categoria 5 - Emissioni indirette di GHG associate all’uso dei prodotti dell’organizzazione (NS=Non Significativo)
Categoria 6 - Emissioni indirette di GHG da altre fonti

L’indicatore ACQUA esprime i potenziali impatti ambientali conseguenti all’utilizzo di acqua dolce. Tiene conto dell’acqua direttamente consumata ed inquinata dalle attività che l’azienda svolge, sia in vigneto che in cantina, durante un anno solare. Questi impatti vengono valutati da due indicatori: in particolare la scarsità idrica (Direct Water Scarcity Footprint) dipende dall’acqua attinta dai corpi idrici, mentre la stima della degradazione qualitativa dell’acqua (Non-Comprehensive Direct Water Degradation Footprint) deriva da processi di rinaturalizzazione dei corpi idrici.

Direct Water Scarcity Footprint
(Scarsità idrica)

DETTAGLIO
IRRIGAZIONE
TRATTAMENTI
CANTINA
 

NON-COMPREHENSIVE DIRECT WATER DEGRADATION FOOTPRINT
(Degradazione della qualità idrica)

DETTAGLIO
VIGNETO

L’indicatore TERRITORIO valuta le conseguenze delle attività aziendali sul territorio, inteso sia come ambiente i cui valori da difendere sono la biodiversità, la tutela e la valorizzazione del paesaggio, sia come comunità umana, sulla quale vengono verificate le conseguenze sociali ed economiche su lavoratori, comunità locale, produttori e consumatori. L’indicatore mostra se l’azienda ha soddisfatto i requisiti socio-economici definiti dal progetto.

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VIVA. La Sostenibilità del Vino
Ministero della transizione ecologica