Inaugurato al suono delle note vocali di Katia Ricciarelli, il Palazzo del Vino Sostenibile e dintorni è stato la novità di questa edizione del Fuori Salone di Vinitaly. Da un’idea del giornalista Paolo Massobrio, autore del ilGolosario, si è realizzato un luogo dove si raccontano ed assaggiano i vini che derivano da scelte virtuose fatte da imprenditori attenti in vigna e in cantina.
Oltre 100 i vini in degustazione, attraverso i dispenser di Wineemotion con cui il vino è stato rappresentato all’Expo 2015. Vini questi, tutti ordinabili con un clic dal proprio Smartphone, attraverso il sistema di Enosocial.
Il vino sostenibile è ormai una realtà che va oltre la certificazione biologica e si rifà a pratiche che riguardano uno sviluppo fondato su 4 fattori interdipendenti: tutela dell’ambiente, crescita economica, sviluppo sociale e culturale. Una tendenza che ormai sta coinvolgendo i produttori di tutto il mondo dove l’uso della chimica, se non bandita, è ridotto al minimo per produrre vini frutto del lavoro di cantine attente al risparmio energetico e all’economia circolare. Ma anche vini ottenuti con pratiche enologiche dove talvolta è ridotto l’uso dei solfiti, i lieviti selezionati sono indigeni e le pratiche di cantine favoriscono l’evoluzione naturale della maturazione del prodotto.
Al centro dell’esposizione le cantine che hanno sottoscritto il disciplinare VIVA (marchio del Ministero dell'Ambiente che identifica i vini italiani prodotti con criteri di sostenibilità), accanto a cantine (“i dintorni”) che hanno applicato pratiche di sostenibilità e che non hanno ancora raggiunto la certificazione sebbene sulla “buona strada”.
Il palazzo, che è tesoro dell’Arma, non è stato solo visitato da consumatori e turisti curiosi: numerosi erano anche gli interventi di politici, tecnici e amministratori durante tutta la settimana del Vinitaly.
Prof. Ettore Capri
ettore.capri@unicatt.it
Direttore Centro di ricerca Opera