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Rocca Sveva per la sostenibilità: ”preservare la viticoltura è un dovere morale”

Pubblicata da Opera il 11/10/2018

Soave, situato nella parte orientale dell’arco collinare della provincia di Verona, è un piccolo paese distinto da un borgo storico cintato da mura trecentesche che risalgono una collina dominata dal Castello Scaligero del decimo secolo, un gioiello orlato tutt'attorno da alberi di bagolaro, acero campestre e robinia. A ridosso del Castello è situata Rocca Sveva, centro produttivo dei vini di eccellenza della Cantina di Soave – partner di VIVA -, sul cui suolo e sottosuolo si ammirano la villa antica, il parco botanico, che conta oltre centocinquanta specie arboree, il vigneto sperimentale, luogo di ricerca e formazione, le cantine sotterranee dimora di lunghe fila di barrique e antichi macchinari, uno spazio espositivo dei terreni delle diverse località vitate. Una realtà immersa in un territorio «che affonda le sue radici dal punto di vista viticolo nei secoli» come racconta Bruno Trentini, Direttore Generale di Cantina di Soave. Oltre seimila ettari che si estendono nelle vallate di produzione del Soave, del Valpolicella e del Lessini Durello. Un'alta concentrazione viticola da preservare, «un compito nonché dovere morale nei confronti delle generazioni future» sono le parole di Giancarlo Piubelli, enologo di Rocca Sveva, impegnato anche in importanti attività di aggiornamento tecnico rivolte agli oltre duemila soci della cantina, una trasmissione di conoscenze che certamente aiuta a crescere nel proprio compito e nei confronti di un'agricoltura e una viticoltura sostenibile.

 

La sostenibilità per Rocca Sveva – VIDEO 

dr. Emilio Suraci

emisuraci@gmail.com

videomaker freelance

 

 

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