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Nuova Politica Agricola Comunitaria: verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile

Pubblicata da Opera il 31/08/2018

È in corso presso la Commissione europea il dibattito che apre alla profilazione della riforma della Politica Agricola Comunitaria (PAC) post 2020.

Le Linee di sviluppo per la definizione della nuova PAC includono aspetti di rilievo in materia di sostenibilità: sebbene non vi siano riferimenti diretti alla valutazione dell’impatto del singolo prodotto agroalimentare, uno dei maggiori cambiamenti introdotti per il periodo dopo il 2020 è che la responsabilità di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile sarà condivisa fra la Commissione Europea e gli Stati membri.

Attraverso un processo di negoziazione, ogni Paese stabilirà con la Commissione il livello di ambizione e il modo in cui questi obiettivi saranno raggiunti; le strategie del singolo Paese saranno incluse nel Piano Strategico nazionale di riferimento per la PAC.

Un altro punto di svolta della nuova politica UE post 2020, è l’inclusione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs – ne avevamo già parlato qui http://www.viticolturasostenibile.org/News.aspx?news=414 ): le politiche dovranno integrare e sviluppare meccanismi per contribuire al raggiungimento degli SDGs.  Nella PAC questo si traduce, secondo quanto proposto dalla CE, in tre principali e sostanziali cambiamenti:

  • I Paesi, a tutela dell’ambiente e del clima, avranno l’onere di presentare report annuali in merito al raggiungimento di obiettivi in linea con gli SDGs. Ciò vuol dire che i Paesi dovranno identificare e istituire un sistema per monitorare alcuni indicatori, che potrebbero essere simili a quelli già ora in uso per la valutazione di sostenibilità. Si tratterà a titolo esemplificativo di report relativi alla biodiversità, uso delle risorse, e qualità del suolo. I Paesi potranno utilizzare schemi per la valutazione della sostenibilità, per dimostrare i loro progressi nel raggiungimento degli obiettivi. Questo rappresenta per gli stakeholders un’importante spinta verso lo sviluppo e l’implementazione di programmi di sostenibilità;
  • Su base volontaria, ogni Paese potrà sviluppare eco-programmi per supportare e/o incentivare – con i Piani di Sviluppo Rurale- gli agricoltori che implementano pratiche agricole a tutela di clima e ambiente. Così, un “brand sostenibile” potrebbe, qualora fosse conforme a quanto prescritto nei requisiti dell’eco-programma, ricevere sussidi extra;

·       Almeno il 30% dei fondi destinati allo sviluppo rurale dovranno essere spesi per la definizione di misure a tutela di ambiente e clima (ad inclusione degli eco-programmi) e inoltre si prevede che il 40% del budget totale della PAC contribuirà al raggiungimento di obiettivi relativi ad azioni ambientali e climatiche.

Ognuno degli elementi sopracitati contribuirà a promuovere la sostenibilità in agricoltura, a facilitarla e a premiare chi, come le aziende aderenti a VIVA, sceglie di partecipare a programmi che implementano pratiche sostenibili nella produzione agroalimentare.

 

dr. Alexandru Marchis

alexandruvasile.marchis@unicatt.it
Università Cattolica del Sacro Cuore

Brussels Office

 

dott.ssa Gloria Luzzani
gloria.luzzani@unicatt.it
Università Cattolica del Sacro Cuore

 

 

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